Don Salvatore Aianello abita da sempre, insieme con un folto gruppo di conterranei, in casupole costruite su un terreno abbandonato della periferia di Napoli. Ma la società proprietaria del terreno, che fa capo a capitalisti milanesi, li scaccia perché deve costruire su quel terreno dei palazzi moderni. Allora Don Salvatore capeggia una marcia dei diseredati su Milano.